Attività interdisciplinare del 16 novembre 2024
Obiettivi disciplinari. Inglese: ascoltare e comprendere brevi frasi riconoscendo i nomi dei colori, degli oggetti scolastici e di alcuni animali. Musica:eseguire semplici ritmi con le mani, con il corpo o con strumenti variando l’intensità. Educazione motoria: rinforzare gli schemi motori di base. Utilizzare il linguaggio del corpo per esprimere sentimenti ed emozioni. Rispettare le regole dei giochi organizzati, anche in forma di gara.
Anche questo sabato, l’ultimo per quest’anno poiché da lunedì prenderà il via il servizio mensa, 1^ 2^ e 4^ si sono riunite in cortile per imparare giocando. Per iniziare, come di consueto abbiamo formato un cerchio nel campetto esterno per esercitare l’ascolto con un’attività sul ritmo. A ciascun bambino è stato consegnato un bastone di legno e insieme, sincronizzati, abbiamo riprodotto i battiti della famosa danza dei Mamuthones variando d’intensità. Da piano a forte e da forte a piano. La scelta dell’attività e anche del ritmo è stata guidata dai bambini stessi che in altre occasioni avevano manifestato il loro apprezzamento. L’ipotesi delle maestre è stata confermata: tutti i bambini vi hanno preso parte attivamente e di buon grado. Era importante iniziare con una proposta di questo tipo con bambini di diverse età e in uno spazio potenzialmente ricco di distrazioni come il cortile.
Ci siamo messi poi in movimento con il gioco “Le porte delle emozioni” scelto a maggioranza dai bambini stessi. Camminando in ordine sparso, nel campetto, venivano invitati dalla voce guida della maestra a mimare l’apertura di una porta, descritta di volta in volta nei particolare, oltre la quale si incontrerà un’emozione diversa. I bambini si esprimevano liberamente immedesimandosi in quell’emozione, modificando le espressioni del volto, le andature e le posture per mimare gioia, rabbia, paura, speranza, timidezza, …
Dopo questa introduzione gli alunni sono stati divisi in tre squadre per l’attività interdisciplinare Inglese /motoria. Ciascuna squadra radunata nel proprio punto di partenza, identificato da un cerchio di colore differente, doveva ascoltare le indicazioni date in inglese dalla maestra per comprendere, prima che ciascun membro della squadra partisse alla sua ricerca, quale fosse la flash-card richiesta dalla maestra. Per fare un esempio: “It’s an animal and it’s a dog!”. Al via, un componente per ogni squadra doveva eseguire un percorso che prevedeva la corsa all’indietro, il salto a piedi uniti nei cerchi e una stazione di equilibrio, per arrivare finalmente allo spazio in cui le flash-card erano state nascoste sotto i cinesini.
Tutti i bambini hanno partecipato in modo sportivo. Si è osservato come i bambini più grandi abbiano aiutato i più piccoli nella traduzione dall’inglese e come li abbiano incoraggiati nell’esecuzione del percorso. La fase più critica, ancora da migliorare è sempre quella dell’ascolto: i compagni di gruppo tendevano a parlare tra loro quando la maestra doveva enunciare la frase per il turno successivo. Perciò la regola è sempre: non si parte se non c’è ascolto, e non ci può essere ascolto se non c’è silenzio.
Dopo il gioco con le flash-card ci siamo spostati in palestra per un gioco che richiedeva l’uso dei tappeti. Questa volta le squadre erano due e dovevano sfidarsi a raccogliere le flash-card per categorie lessicali: “Vince chi raccoglie più school object e li porta in equilibrio sopra il tappeto trasportato sopra le teste di tutti i componenti del gruppo.”
Dopo un solo turno di gioco, un po ‘perché i bambini all’ultima ora stavano risentendo del rimbombo acustico all’interno della palestra ma anche perché l’ora stava per finire, siamo usciti nuovamente nel campetto in cortile per la valutazione dell’attività e l’autovalutazione. Teniamo molto a quest’ultima fase poiché riteniamo importante sia il grado di apprezzamento dei bambini nei confronti della nostra proposta ma soprattutto perché maturino la consapevolezza dei progressi, dei loro punti di forza e di debolezza.
Prima di salutarci per il fine settimana abbiamo giocato a grande richiesta a “capo cambia ritmo”, un gioco che ormai fa parte del nostro repertorio e che sta sviluppando le capacità di ideare semplici ritmi binari con il corpo, riprodurli simultaneamente ai compagni. Sono abilità non scontate che richiedono ascolto, coordinazione motoria ed empatia!
Una risposta a “Sabato in gioco!”
Wow! Non ho potuto fare a meno di pensare che farebbe bene anche a tanti adulti venire a fare lezione con voi!